La Bastola

//La Bastola

Il suo vero nome era Bartola, ma i cittadini di Gualdo Tadino la chiamavano per disprezzo Bastola. Era una donna di bell’aspetto, appena imperativa nei lineamenti del volto, intagliati per contrasto nel biondo splendore dei capelli. Nessuno era in possesso di informazioni circa le sue origini, essendo rimasta orfana all’età di quindici anni. Ma in compenso tutti erano concordi nel considerarla una donna incline a soddisfare, con facilità, i piaceri carnali di tutti i cavalieri e i contadini che transitavano nei pressi della baracca, in località Capra, dove ella dimorava. Ovviamente tra i detrattori non mancavano, in quel fatidico anno 1237, coloro che la ritenevano dedita anche alla pratica della stregoneria. Ma quando un giorno la felicità fece finalmente capolino anche nella sua vita, rancore e invidia non solo infransero i suoi sogni ma segnarono anche una funesta data storica…
Questo breve libro, caratterizzato da un formato molto ridotto ma non per questo meno accurato, introduce il lettore nelle vaghe atmosfere di una Gualdo Tadino antica, come in un quadro chiarificatore storico ed insieme anche un po’ immaginario. Ne è autore Francesco Giubilei, cultore di storia ed editore cesenate nelle cui vene scorre sangue gualdese. Con gradevole facilità di scrittura e geniale capacità evocativa, ricostruisce qui l’amara parabola di una leggendaria figura della storia medievale che, facile preda di una società misogina e incline alla superstizione, giunge a compiere un eclatante atto di estrema vendetta. Il gesto di una donna vilipesa e oltraggiata, legato ad una vicenda storica mai del tutto chiarita, rappresenta per l’autore il tragico epilogo di una complessa crisi di accettazione, in una società estranea e ostile, la storia di un desiderio frustrato e di un gesto tanto disperato quanto spietato.